bimba felice che parla con la mamma

Come educare i bambini all’ascolto

L’ascolto è una competenza fondamentale per il sano sviluppo dei bambini e per costruire relazioni significative con gli altri. Educare i bambini all’ascolto non solo favorisce la comunicazione efficace, ma anche lo sviluppo di abilità sociali cruciali. Come allenare la capacità di ascolto del bambino? Scopriamolo con strategie, consigli e approcci che i genitori e gli educatori possono adottare per insegnare ai bambini l’arte dell’ascolto attivo e rispettoso.

Usare un linguaggio semplice e discorsi brevi

Secondo le esperte in pedagogia, è fondamentale basare ogni forma di comunicazione con un bambino di circa 2 anni su discorsi brevi e parole semplici, al fine di educarlo all’ascolto rispettando le sue capacità. Tuttavia, durante questa fase di sviluppo, è estremamente comune che i bambini emettano una serie di “no” consecutivi e sembrino non ascoltare, anche quando i genitori esprimono chiaramente le loro istruzioni o le ripetono più volte.

I pedagogisti sottolineano che questo comportamento non rappresenta una sfida continua, ma piuttosto una tappa “normale” nel processo di crescita. Quando il bambino pronuncia il “no” nei confronti della madre o del genitore, sta in realtà comunicando “non sono te.” In questo modo, sta affermando la sua identità interiore, un passo importante nel processo di costruzione della propria individualità.

Raccontare episodi della propria giornata

Quando si pone ai bambini la classica domanda “cosa hai fatto a scuola?”, è comune ottenere risposte brevi e apparentemente poco informative come “bene!” o “niente!”. Tali risposte possono far sembrare che i bambini non stiano ascoltando, ma in realtà, dal loro punto di vista, queste risposte sono abbastanza esaustive. Secondo le esperte in pedagogia, a 5-6 anni, i bambini potrebbero non avere ancora piena comprensione di cosa significhi raccontare in modo dettagliato.

Per aiutarli a sviluppare l’abilità di parlare e ascoltare, è consigliabile raccontare la propria giornata in modo coinvolgente, magari aggiungendo un tocco di fantasia. Inoltre, le pedagogiste suggeriscono di fare domande più specifiche, come ad esempio “qual è stata la cosa più divertente o buffa che è successa oggi a scuola?” Questo tipo di domande aiuta i bambini a costruire un racconto più dettagliato e favorisce la comunicazione reciproca.

Prestare sempre attenzione

Quando un bambino desidera condividere qualcosa con il genitore, è importante evitare di rispondere che non si ha tempo per ascoltarlo, poiché questa reazione non è appropriata.

Invece, in queste situazioni, è opportuno spiegare al bambino che in quel momento non è possibile ascoltarlo, ma offrire un’alternativa. Ad esempio, si potrebbe dire: “Appena finisco di inviare questa email, sarò da te!”

Secondo le pedagogiste, è essenziale evitare anche l’ascolto distratto. In realtà, anche solo cinque minuti di attenzione totale possono dimostrare un sincero interesse per ciò che il bambino desidera comunicare, ed è questo il comportamento da favorire.

Insegnare ad aspettare il proprio turno nel parlare

Per sua natura, il bambino tende ad essere egocentrico, ed è compito dei genitori intervenire per evitare che questo comportamento si sviluppi in un atteggiamento dominante. Ad esempio, se una coppia sta avendo una conversazione e il bambino desidera esprimere qualcosa ma non vuole aspettare il proprio turno, è fondamentale non consentire che interrompa la conversazione.

L’educazione del figlio all’ascolto comprende anche l’insegnamento della pazienza, incoraggiandolo a attendere il suo “turno” per parlare. Una volta terminata la conversazione in corso, è appropriato chiedergli: “Allora, cosa desideravi dirci?”.

Proporre delle scelte

Già intorno ai 3-4 anni, i genitori hanno l’opportunità di coinvolgere i loro bambini in piccole decisioni quotidiane, seppur con limiti ben definiti. Ad esempio, possono chiedere: “Stasera preferisci pasta o riso?” o “Vuoi indossare i pantaloni rossi o blu?”

Secondo quanto spiegano le pedagogiste Rossini e Urso, questa pratica fa sentire il bambino ascoltato e valorizzato, poiché il suo parere viene preso in considerazione. Inoltre, questa interazione insegna al bambino l’importanza dell’ascolto reciproco e della considerazione degli altri.